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Unicef: coinvolgere i bambini nei processi di riconciliazione post-bellica


Lo sfruttamento sistematico e l'abuso dei bambini nei conflitti in tutto il mondo è continuato senza sosta nel corso degli ultimi venti anni". Lo ha affermato l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu presentando nei giorni scorsi la pubblicazione di Unicef e Università di Harvard su "Bambini e giustizia transitoria: verità, responsabilità e riconciliazione" (in inglese .pdf). Il premio Nobel per la pace ha quindi ricordato che "le gravi violazioni nei confronti delle bambine e ragazzi comprendono omicidi, stupri, aggressioni, schiavitù sessuale e arruolamento forzato" e ha chiesto che sia fermato subito "il ciclo apparentemente senza fine di violenze e conflitti che sta trasformando i bambini in strumenti di guerra".

Mentre è essenziale perseguire chi è responsabile di tali crimini, l'Arcivescovo ha ricordato che "ogni passaggio dalla guerra alla pace deve dare ai bambini la possibilità di esprimersi e di partecipare alla costruzione di un futuro di pace duraturo". L'ambizione e l'obiettivo dei programmi di "giustizia di transizione" sono quelli di consentire alle società che sono state lacerate da conflitti e violenze di recuperare e di responsabilizzare i singoli individui - vittime, testimoni e autori – a raccontare le proprie esperienze e a concordare insieme misure di giustizia per il futuro.

Fonte: www.unimondo.org - 11/03/2010

Bambini e giustizia transitoria: verità, responsabilità e riconciliazione(ENG)

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