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L'ex presidente liberiano Charles Taylor condannato


L'ex presidente liberiano Charles Taylor condannato per crimini di guerra contro l'infanzia. Il verdetto di condanna emesso il 26 aprile 2012 nei confronti dell'ex Presidente della Liberia, Charles Taylor, da parte del Tribunale speciale per i crimini di guerra commessi in Sierra Leone [una corte istituita dal governo della Sierra Leone e dall'ONU] è una vittoria per i bambini reclutati e impiegati in guerra, e servirà come un ammonimento per gli altri leader e "signori della guerra" coinvolti, afferma l'UNICEF.

L'ex dittatore liberiano, ritenuto colpevole di tutti e 11 i capi d'imputazione sollevati dall'accusa, sconterà la pena a 50 anni di carcere in Gran Bretagna, dove è attualmente detenuto. La pena è inferiore agli 80 anni richiesti dall'accusa. Charles Taylor ha al momento 64 anni.

Le motivazioni della sentenza riguardano l' avere permesso e favorito crimini contro l'umanità, crimini di guerra e altre gravi violazioni del diritto internazionale commessi dalle forze ribelli in Sierra Leone. Al processo tenutosi all'Aja Taylor ha dovuto sostenere 11 diversi capi d'accusa, tra cui l'arruolamento e l'impiego nelle ostilità di bambini di età inferiore a 15 anni.L'accusa ha sostenuto che egli è stato uno dei principali responsabili dei crimini commessi dai ribelli tra il 1996 e il 2002, che si stima abbia provocato circa 50.000 vittime.

«Per le migliaia di bambini che hanno subito brutali violenze, terrore e sfruttamento in quanto strumenti di guerra, il verdetto odierno contro Charles Taylor non può cancellare le atrocità patite, ma speriamo che possa quanto meno alleviare le ferite» ha dichiarato Anthony Lake, Direttore esecutivo dell'UNICEF.

«Questa è la prima condanna nei confronti di un ex Capo di Stato per avere consentito simili crimini. Il 2012 si sta affermando come un anno di lampanti vittorie per l'infanzia contro l'impunità, anche quella dei potenti.»

Il verdetto a carico di Taylor fa seguito alla condanna comminata il 14 marzo scorso dal Tribunale penale internazionale nei confronti dell'ex signore della guerra congolese Thomas Lubanga per i reati di coscrizione e arruolamento di minori sotto i 15 anni nella sua milizia nella Repubblica Democratica del Congo tra il 2002 e il 2003.

Il reclutamento e l'impiego di minori nelle ostilità è proibito dal diritto internazionale, e costituisce un crimine di guerra quando è commesso su bambini e ragazzi sotto i 15 anni di età.

Spesso sono i bambini più poveri e vulnerabili quelli che corrono il rischio di finire associati a gruppi armati o truppe regolari, sia quando vi sono costretti con la forza sia quando a spingerli sono la miseria, l'ideologia o il clima di violenza.

Durante la guerra civile in Sierra Leone, l'UNICEF ha negoziato con tutte le fazioni in lotta per riscattare i bambini che erano stati reclutati. In alcuni casi, è stato necessario ricorrere alla chirurgia plastica per aiutare a essere riaccettati nelle comunità di origine bambini che erano stati marchiati o deturpati dalle milizie ribelli.

L'UNICEF ha anche realizzato programmi di sostegno psicologico, istruzione e formazione professionale per aiutare questi bambini a tornare in famiglia e essere reintegrati nella società. Oltre a combattere, in Sierra Leone i bambini sono stati anche impiegati come scudi umani, schiavi sessuali e lavoratori nelle miniere di diamanti.

Dopo la fine della guerra, 7.000 minori sono tornati alla vita civile, e nel 98% dei casi è stato possibile ricongiungerli alle famiglie di appartenenza. Altri 7.000, tra cui molte ragazze arruolate dai ribelli, rimasti senza famiglia, hanno beneficiato dei programmi dell'UNICEF per la reintegrazione sociale.

«Coloro che sfruttano i bambini per scopi militari violano i loro diritti e li deprivano della loro infanzia» ha ribadito Lake. «Dovremmo tutti provare sollievo alla notizia che simili gravi colpe contro l'infanzia siano adesso oggetto di processi e condanne, e che chi le ha commesse sia assicurato alla giustizia.»

Fonte: Unicef - 26/04/2012

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