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Mali, bambini trasformati in soldati


Gli islamisti che hanno preso il controllo del nord del Mali hanno letteralmente acquistato circa mille bambini dalle cittadine e dai villaggi del Paese devastato dalla povertà e dalla fame, per arruolarli.

I giornalisti di Associated Press hanno potuto parlare con quattro ragazzini coinvolti, oltre che con residenti e operatori dei diritti umani. Inoltre hanno incontrato altri ragazzi armati con fucili mitragliatori che vagavano per le strade di Timbuctù, dove ormai nessun occidentale può circolare, per il rischio di essere rapito. Le interviste mettono nuova luce sulle pratiche di reclutamento e forniscono le prove che una nuova generazione nel Paese africano, un tempo moderato, stia venendo radicalizzata, mentre le truppe islamiche si stanno preparando a respingere un probabile intervento armato appoggiato dalle Nazioni unite.

Uno dei ragazzini che ha raccontato la sua storia si chiama Salif Haidara, 16 anni. L'adolescente era seduto per strada a bere un tè con altri giovani quando un uomo con turbante e barba lunga si è avvicinato a loro, chiedendo se volevano diventare guerrieri santi. Salif aveva appena lasciato il suo villaggio nel deserto con soltanto la maglietta, i pantaloni e le ciabattine di plastica che aveva addosso. All'improvviso, un uomo gli disse che poteva guadagnare 15mila franchi al giorno (circa 30 dollari) e 200mila franchi (400 dollari) al mese da mandare alla sua famiglia, una cifra enorme per un ragazzo di appena 16 anni. Un'auto parcheggiata nella zona era in attesa di portare le "reclute" a un campo di addestramento per due settimane nel deserto del Mali, dove avrebbero imparato a usare le armi. L'uomo, di nome Omar, mise subito in chiaro una cosa, racconta Salif: "Una volta che avete preso i soldi e mangiato, l'accordo è preso. Rimarrete lì fino a quando morirete o la guerra sarà finita".

"Bisogna intervenire rapidamente per scoraggiare queste persone", dichiara Amadou Bocar Teguete, vicepresidente della Commissione nazionale per i diritti umani. "I bambini - ha sottolineato - sono innocenti, non sanno cosa stanno facendo e a un certo punto vengono trasformati in criminali". Secondo Human Rights Watch (Hrw), i bimbi soldato combattono in almeno altri 14 Paesi del mondo. Per quanto riguarda il Mali, però, fino al colpo di Stato di marzo scorso, era possibile contare su una democrazia stabile.

La recluta di soldati tra i minori è solo uno sviluppo recente. Al momento la pratica viene usata da tutti i gruppi armati attivi nel nord del Paese, ma i militanti islamici, in particolare il movimento noto come Ansar Dine, sono tra i più frequenti reclutatori di bambini soldato, spiegano residenti e gruppi per i diritti umani.

L'Unicef ha raccolto prove che confermano di almeno 175 casi di reclutamento di bimbi soldato nel nord del Mali solo quest'anno. I genitori ricevono in media tra 500mila e 600mila franchi (tra mille e 1.200 dollari) per ragazzino, ma gli attivisti di Timbuctù spiegano che alcune famiglie hanno ottenuto fino a un milione di franchi (duemila dollari).

L'intervista di AP a Salif suggerisce che ad alcuni genitori vengono promessi fino a 4.800 dollari l'anno, più di quattro volte il reddito annuale in Mali. "Gli islamisti stanno distribuendo denaro e cibo per i loro genitori, e quindi i bambini non hanno scelta", afferma El Boukhari Ben Essayouti, segretario generale dell'Associazione maliana per i diritti umani di Timbuctù. "Sono povertà e miseria a spingere questi bambini verso di loro", conclude.

Fonte: A.P: - 18/10/2012

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