Sono presenti tra i mujahidin del Movimento per l'unità del jihad nell'Africa occidentale (Mujao) – prosegue la fonte che preferisce mantenere l'anonimato per motivi di sicurezza – tra i salafiti di Ansar al Din e tra i combattenti del Movimento nazionale di liberazione dell'Azawad (Mnla). Ma sia a Timbuctù che a Gao è soprattutto il Mujao ad essere maggiormente presente, ad avere una forza in termini di uomini e di mezzi superiore agli altri gruppi insorti contro il governo centrale di Bamako". La presenza di minori tra i gruppi armati attivi nel nord del Mali era stata riferita nei giorni scorsi da alcune organizzazioni non governative tra cui Human rights watch (Hrw). Testimonianze raccolte da Hrw riferiscono di numerosi adolescenti armati che hanno preso parte ai saccheggi seguiti alla caduta di Gao, una delle principali città del nord. La stessa organizzazione statunitense, citando testimonianze locali, riferisce poi che durante il mese scorso Ansar al Din ha avviato in alcune zone una campagna di reclutamento che ha coinvolto anche adolescenti delle aree di Gao, Dire e Niafounke. Le reclute sarebbero ora addestrate in un campo allestito a pochi chilometri da Gao. "Tutto questo – aggiunge la fonte della MISNA che alcuni giorni fa aveva potuto visitare anche Timbuctù – si aggiunge alle vessazioni quotidiane cui deve far fronte la popolazione civile. Nelle città mancano luce, acqua, cibo. Chi può cerca di fuggire oltreconfine o di recarsi verso il sud". A cercare di seguire da vicino quanto sta avvenendo in Mali è anche la Corte penale internazionale (Cpi) che – come riferito da una sua nota dello scorso 24 aprile – sta valutando l'ipotesi di esami preliminari della situazione con particolare riferimento agli abusi contro le donne, agli omicidi, ai rapimenti e al reclutamento di minori.