La Corte penale internazionale ha riconosciuto colpevole di crimini di guerra l'ex capo delle milizie congolesi Thomas Lubanga, accusato di aver reclutato bambini soldato durante la guerra civile della Repubblica democratica del Congo. Si tratta del primo verdetto emesso dalla Corte dell'Aia, dieci anni dopo la sua nascita. SENTENZA STORICA – «La corte è giunta alla conclusione all'unanimità che l'accusa ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che Thomas Lubanga è colpevole dei crimini di coscrizione e arruolamento di bambini di meno di quindici anni e li ha fatti partecipare a un conflitto armato», ha detto il giudice britannico Adrian Fulford. La pena verrà pronunciata successivamente, ma l'ex signore della guerra congolese rischia dai 30 anni di carcere alla reclusione a vita. IL PROCESSO - Lubanga era stato fermato e trasferito a L'Aia nel marzo 2006 diventando la prima persona mai arrestata sulla base di un mandato di cattura della Corte penale internazionale. Il processo a suo carico era iniziato il 26 gennaio 2009 per concludersi lo scorso agosto. Durante i 204 giorni di udienze i giudici hanno ascoltato 36 testimoni dell'accusa e 24 della difesa, permettendo a più di un centinaio di giovani vittime di presenziare al processo. Lubanga si era dichiarato non colpevole di tutti i capi di imputazione e i suoi legali avevano accusato la Corte di aver presentato prove e testimonianze false. SIGNORE DELLA GUERRA - Lubanga, 51 anni, era il leader fondatore dell'Unione dei Patrioti Congolesi (Upc) e del suo braccio armato, le Forze patriottiche di Liberazione del Congo (Fplc), una milizia accusata di aver arruolato i minori durante il conflitto interetnico che per più di 5 anni (1999-2003) ha insanguinato la regione dell'Ituri, nel nord est della Repubblica democratica del Congo. Il conflitto a bassa intensità, scoppiato per tensioni etniche e per il controllo delle risorse naturali della regione ricca di giacimenti aurei, è costato la vita a più di 60 mila persone. LA CORTE DELL'AIA - Creata dallo Statuto di Roma del 2002, la Corte dell'Aia è il primo tribunale penale internazionale permanente con il compito di giudicare i presunti colpevoli di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Accusata da molti di essere scarsamente operativa, mancando in effetti di una forza di polizia e potendo condurre indagini solo nei 120 paesi che ne riconoscono formalmente l'autorità, la Corte penale internazionale con questa sentenza incassa un credito importante, oltre ad un precedente giuridico, che potrebbe segnare un punto di svolta nella storia del diritto internazionale.